Quando è utile la fitoterapia?
L’ipermedicalizzazione, ovvero la tendenza ad assumere farmaci non strettamente necessari, è uno dei principali problemi della Medicina al giorno d’oggi, potendo causare anche effetti controproducenti sulla salute delle persone.
D’altra parte, al stesso tempo capita spesso che vengano utilizzate medicine naturali quando invece andrebbero utilizzati farmaci di sintesi, mettendo a repentaglio la salute dell’individuo.
Vediamo quindi in questo articolo alcuni esempi di situazioni in cui potrebbe essere utile su valutazione del medico ricorrere a rimedi naturali:
- In acuto negli stadi iniziali o più lievi di molte malattie: ad esempio tosse, raffreddore, influenza, faringite, afonia, fase iniziale di sinusite o otite, eccetera.
- In patologie croniche, per evitare, quando possibile, di assumere farmaci di sintesi chimica, per tempi molto prolungati o addirittura per sempre.
Alcuni esempi: gastrite, reflusso gastroesofageo, Sindrome dell’intestino irritabile, stipsi, ipercolesterolemia, alcuni disturbi epatici, ansia, insonnia/risveglio precoce, anemia, dolori articolari o muscolo-scheletrici, amenorrea, dismenorrea, patologie cutanee, astenia, depressioni lievi, stress, emicrania/cefalea, fibromialgia, disturbi della circolazione venosa/cellulite/emorroidi, candidosi, cistiti recidivanti, ecc. - Menopausa
- Pediatria: per ovvi motivi nei bambini sarebbe meglio ridurre al minimo indispensabile l’assunzione di farmaci di sintesi, ricorrendo a rimedi naturali ogniqualvolta questo si renda possibile.